Teatro con VIsta: “L’uomo dal fiore in bocca” secondo gli studenti del Liceo Fogazzaro di Vicenza

Nel marzo 2023 gli studenti della classe 5AL del Liceo Fogazzaro di Vicenza hanno assistito allo spettacolo L’uomo dal fiore in bocca, con Lucrezia Lante della Rovere, per la regia di Francesco Zecca.

Questo il resoconto della loro esperienza a Teatro!

Il giorno 25 marzo 2023, la nostra classe ha assistito alla rappresentazione teatrale della novella pirandelliana ‘L’uomo dal fiore in bocca’, grazie al progetto Teatro con VIsta, promosso dallo stesso teatro comunale di Vicenza.

Il progetto prevedeva, prima e dopo la messa in scena, due incontri con Andrea Dellai, formatore teatrale. Entrambi si sono svolti durante l’orario scolastico; il primo incontro si è aperto, dopo le presentazioni, con un brainstorming sul teatro. Abbiamo scritto alla lavagna tutto ciò che ci veniva in mente quando pensavamo a questa parola, sia inerente allo scenario e ambiente teatrale sia alle emozioni e sensazioni che possono derivare dalla visione di uno spettacolo. Gli spunti ottenuti hanno permesso di riflettere sul senso vero del teatro: perché le persone decidono di assistere ad una rappresentazione? Perché il teatro è meno diffuso rispetto al cinema? Noi studenti abbiamo provato a rispondere a tutti questi quesiti secondo la nostra esperienza. Il secondo incontro si è svolto invece la settimana seguente alla visione dell’opera teatrale.

Lo spettacolo a cui abbiamo assistito è stato curato e interpretato da Lucrezia Lante della Rovere, in un adattamento decisamente originale della novella pirandelliana “L’uomo dal fiore in bocca” (1923). L’intera vicenda infatti è stata presentata dando voce a una figura a cui nel testo originario era stato riservato un ruolo solamente marginale, quello della moglie del protagonista. E’ così che, ben lontano dalle nostre aspettative, le parole dell’uomo dal fiore in bocca sono state pronunciate da un’attrice soltanto, diventando esattamente quelle della sua donna, in un piacevole e commovente capovolgimento di ruoli e punti di vista. Anche per questo motivo riteniamo che la previa lettura della novella ci abbia permesso di apprezzare al meglio lo spettacolo e cogliere anche le sottigliezze dei riferimenti al testo originale.

Appena entrati a teatro l’impressione è stata quella di un’atmosfera particolarmente raccolta e intima della sala del ridotto, che ci ha permesso di sentirci maggiormente coinvolti durante la trasposizione. Il monologo di Lucrezia Lante della Rovere è stato accompagnato da una luce ora soffusa, ora canalizzata in un unico faro e da un uso calcolato della musica a sottolineare i momenti più emotivi. Inoltre abbiamo trovato molto interessante la scelta della scenografia, costituita da una serie di specchi inclinati e riflettenti un rettangolo di terra che alludeva alla tomba del marito defunto, che poi è stata progressivamente coperta dall’attrice con un fascio di fili d’erba.

Nel secondo incontro con Andrea Dellai abbiamo espresso i nostri pareri in merito allo spettacolo, sottolineandone gli aspetti positivi e negativi. Avendo letto la novella, in linea generale sono stati decisamente apprezzati i riferimenti al testo scritto da Pirandello, come, per esempio, l’incontro tra l’uomo dal fiore in bocca ed un avventore che aveva perso il treno; ciononostante abbiamo riconosciuto il fatto che sarebbe stato molto più difficile seguire lo spettacolo senza conoscere la novella; ci ha sorpreso la scelta di rappresentare la novella attraverso un solo personaggio, in questo caso la moglie dell’uomo dal fiore in bocca, sicuramente è stato molto originale; ottima l’interpretazione dell’attrice Lucrezia Lante della Rovere, così come la scelta delle luci e della musica. In conclusione, si è trattato di un’esperienza che ci ha invogliato a frequentare con maggiore regolarità il mondo del teatro.

Lascia un commento