Durante il primo incontro abbiamo fatto un brainstorming sulla parola “teatro” e le parole, ad esso riconducibili, che ognuno ha proposto sono state divise in gruppi, secondo un criterio personale, ed utilizzate per rispondere alla domanda che ci è stata posta: “Che cos’è per voi il teatro?”. Le nostre risposte sono state utilizzate come spunto di riflessione per parlare del rapporto attore-spettatore e introdurre lo spettacolo a cui abbiamo assistito la sera stessa.
Lo spettacolo di danza, dal modo in cui ci era stato presentato, aveva creato in me delle aspettative e, ammettiamolo, dei pregiudizi, perché abituata a seguire dei canoni che la rappresentazione, intenzionalmente violava. Dopo un iniziale momento di sconcerto alla vista della danzatrice, tuttavia, ho avuto modo di apprezzarlo grazie alla sua grande capacità di coinvolgimento, al punto che al termine mi sono sentita una persona completamente diversa da quando, un’ora prima, facevo la fila per entrare in sala. Il coraggio, la noncuranza e la gioia di essere sul palco che la ballerina dimostrava provare, sono stati oggetto di molte e intense riflessioni da parte mia e ho potuto esprimerle nel corso del secondo incontro, assieme ad altre considerazioni riguardanti l’intervista che si è svolta alla conclusione dell’esibizione.
È sicuramente stata un’esperienza piacevole e molto costruttiva, che mi ha offerto la possibilità di cambiare le mie convinzioni riguardanti il mondo della danza e apprezzare le differenze e i difetti che distinguono ognuno di noi.
Emma Conzato