Ho avuto il piacere di assistere al grande classico di William Shakespeare “Sogno di una notte di mezza estate” andato in scena lo scorso 19 marzo presso il Teatro Comunale di Vicenza. La regia è stata all’altezza del testo offrendo uno spettacolo entusiasmante e divertente nel quale è stata ben rappresentata la complessità dell’amore che porta ad incontrarsi, rincorrersi, affannarsi per amarsi senza averne il pieno controllo, perché sono le casualità della vita che determinano i vari percorsi. Il ritmo della storia è stato reso molto bene dall’interpretazione allegra ed energica dei giovani attori che hanno calcato la scena con costumi ben curati fino ai minimi dettagli, quasi a contrapporre la perfezione che insegue l’uomo al caos e al disordine che genera la quotidianità della vita.
Musica e balletti hanno contribuito a dare contemporaneità alla storia a sottolineare che uomini e donne alla fine, nonostante l’evolversi dei tempi, si amano con la stessa passione ed insicurezza, le stesse gioie e timori, il medesimo senso di appagamento e completezza, ma anche la sensazione di disorientamento e dipendenza.
Infine la trama, ricondotta a nostri tempi, ci invita a prendere coscienza di tutte le casualità e fragilità umane che ogni giorno scompigliano le nostre relazioni chiedendoci fedeltà ed impegno per preservarle nella loro interezza e bellezza.
Silvia Trento