Fantasia, incanto e comicità

L’opera di Shakespeare “A midsummer night’s dream” possiamo definirla come un insieme di fantasia, incanto e comicità.
Tutti questi elementi erano presenti nello spettacolo rivisti quasi in chiave pop moderna. Tutto è iniziato con un ballo simile ad una Haka e continui cambi di luce, quasi fosse una discoteca. In seguito è cominciato il “sogno”: Teseo, duca di Atene, e Ippolita, regina delle Amazzoni, si stanno per sposare e Egeo, il quale vorrebbe che sua figlia Ermia sposasse Demetrio, anche se lei è innamorata di un altro ragazzo, Lisandro.
I due amanti, per sottrarsi al triste destino, organizzano una fuga.
Comunicano il tutto a Elena, amica di Ermia e innamorata segretamente di Demetrio, la quale però gli confida il piano nella speranza di poterlo conquistare nonostante lui continui ad allontanarla e disprezzarla. Lisandro e Ermia perciò fuggono di notte nel bosco, seguiti dagli altri due. Nel bosco cominciano la fantasia e la magia e si intrecciano tre mondi: il mondo delle fate i cui re sono Oberon e Titania , costituito da formule magiche e filastrocche; quello degli amanti, caratterizzato da versi d’amore e infine quello degli artigiani di Bottom, dediti al linguaggio parodico e a storpiare le parole.
Le fatine sono leggermente inquietanti perché, oltre ad essere senza ali, sono profondamente vivaci e frenetiche, quasi isteriche. Inoltre arrivano su un carro allestito come un palco da circo con addobbi e ghirlande. Oberon e Titania discutono sul destino di un principe indiano affidato alla regina: Oberon vorrebbe farne un cavaliere ma lei è contraria. Così il re affida un compito davvero importante a Puck, un simpaticissimo ma imbranato servitore. Costui deve applicare sulle palpebre di Titania ,mentre dorme, una pozione che è in grado di farla innamorare della prima persona che vede. Inoltre, vedendo Elena profondamente addolorata per i continui rifiuti, gli ordina di compiere lo stesso gesto per Demetrio, in modo che si innamori di lei.
Puck però sbaglia coppia, applicando la pozione su Lisandro il quale si sveglia con un terribile spasmo e si innamorerà di Elena. Vuole rimediare ma alla fine anche Demetrio si innamora di Elena: Ermia si ingelosisce e litiga con Elena e lo stesso Demetrio con Lisandro. Alla fine tutto ritorna alla normalità e i quattro ragazzi ritornano ad Atene per sposarsi. Dopo il matrimonio assistono alla commedia preparata da Bottom e gli altri, una versione in chiave comica della storia di Piramo e Tisbe, i quali si parlano attraverso un buco umano.
Nello spettacolo ho apprezzato maggiormente il sovrapporsi di atmosfere che precedono il sonno e la veglia, l’inquietudine del bosco fantastico e soprattutto il mondo quasi nonsense ma purtroppo reale degli innamorati che si rincorrono,si affannano, che amano e sono disposti come Elena ad essere quasi calpestati.

Anna Gasparini