Incontro, finzione, buio

Quando si pensa al teatro si pensa superficialmente ad alcuni attori su un palcoscenico che si immedesimano in altre persone e situazioni al meglio delle loro capacità e sono rimasta invece piacevolmente sorpresa da come in classe siano emersi così tanti termini diversi per descriverlo: alcuni erano semplicemente gli oggetti presenti nel luogo del teatro ma la maggior parte parlavano delle sensazioni che il teatro trasmette al pubblico e del ruolo che l’attore svolge nelle rappresentazioni.

Le parole che mi sono saltate all’occhio sono INCONTRO, FINZIONE E BUIO.

Il teatro effettivamente per me rappresenta un luogo di incontro, dove con la mia famiglia condivido le mie impressioni e i miei gusti. E’ interessante capire come gli altri vivono lo spettacolo, come ci si soffermi sempre su dettagli diversi e si dia diversa importanza alle varie scene.

Per quanto riguarda il termine finzione non mi vengono in mente solo gli attori sul palco, perché quello è il loro lavoro, ma alla finzione del pubblico; non so come spiegare quest’ultima parte ma ogni volta che sono a teatro assisto ai convenevoli tra amici di vecchia data, sono sempre tutti sorridenti e oltre a chiedere il solito ‘come stai?’ non sono interessati ad altro.  Questo mi fa riflettere che infondo tutti siamo attori nella nostra vita, ci piace mostrarci in un certo modo e nascondere gli aspetti che pensiamo agli altri non piacerebbero.

Quando vado a vedere uno spettacolo mi piace arrivare in anticipo, prendere il mio posto e osservare discretamente come il teatro, luogo molto sottovalutato, sia un luogo di comunione e incontro per le persone. Queste si mettono in mostra con pellicce, tacchi o vestiti firmati, d’altronde è questo il momento per sfoggiarli. Il bello però arriva quando le luci si spengono e il palco diviene completamente buio, adesso tutta la platea attende in silenzio di vedere lo spettacolo.

Lo spettacolo può piacere o meno ma indipendentemente da questo tutti provano ad immedesimarsi, tutti provano a capire la storia che raccontano gli attori e tutti cercano di capire qual è il vero messaggio nascosto, quello che poi ti accompagna per i giorni seguenti.

il teatro è una forma originaria di espressione, legata al modo d’essere dell’individuo verso i suoi simili, verso la società e verso sé stesso. Sono fermamente convinta del fatto che almeno una volta nella vita una persona dovrebbe provare a recitare, a capire cosa si prova ad essere qualcun altro, qualcuno di diverso.

Provare a vedere il palco scenico da un altro punto di vista insomma!

Assistere ad uno spettacolo teatrale con la scuola e andarci di sera è stata un’esperienza diversa del solito ma incredibilmente sorprendente. Vedere tutti i miei amici fuori dal teatro, chiacchierare tranquillamente con loro, eravamo un gruppo numeroso ma nonostante questo ci siamo sentiti più uniti che mai, o almeno io ho avuto questa impressione.

Mi piacerebbe che il teatro tornasse ad essere un luogo d’incontro per i giovani, è molto meglio che recarsi in discoteca e tornare a casa tardi, è un luogo dove si impara a esprimersi e soprattutto a vivere secondo una morale comune.

Maria Pagnacco classe 4 BT, Liceo Lioy