Insolito

L’esperienza a teatro dello scorso 19 marzo è stata abbastanza insolita. Personalmente, non vado quasi mai al Comunale o all’Odeon, credo sia per mancanza di tempo, che di voglia, sebbene in quelle poche occasioni in cui assisto a uno spettacolo teatrale rimanga in ogni caso soddisfatto; ciò che mi colpisce e affascina maggiormente è la capacità degli attori di far sembrare reale una storia creata solo da costumi, scene e copioni, e la loro bravura nel interpretare il personaggio, recitando a memoria anche discorsi molto elaborati.

Il “Sogno di una notte di mezza estate” è un’opera piuttosto complicata da capire senza un adeguata introduzione dei personaggi e della trama, ma penso che gli artisti siano riusciti a comunicare al pubblico i punti salienti della storia, rappresentandola con chiarezza e ironia. Il tutto, pertanto, non è stato così noioso come probabilmente molti di noi si aspettavano da uno spettacolo di due ore e un quarto.

A mio parere, le due lezioni svolte con Andrea Dellai sono state importanti per diversi aspetti: il primo incontro mi ha permesso di capire meglio il ruolo del pubblico all’interno di un teatro e di approfondire il legame tra fantasia e realtà presente in ogni opera; con il secondo incontro, postumo al 19 marzo, ho scoperto aspetti dell’esibizione (come la presenza centrale di Puck o il motivo delle sembianze omosessuali di Oberon) che non avevo colto, a causa, probabilmente, della mia inesperienza.

Edoardo Mattiello