Dal palco si staglia un’unica figura avvolta dalle ombre della scena. È sola. Il silenzio viene frantumato dall’accenno di una melodia malinconica, che solo successivamente si rivelerà essere “Jolene” della cantautrice statunitense Dolly Parton.
Così è inizio il viaggio del pubblico assieme all’attrice, ballerina e cantante Claudia Marsicano, la quale si fa guidare a propria volta dal pubblico stesso e dall’energia che questo emana. Il tutto è racchiuso in un’ora di meraviglia pura, scandita da una parlata americana che ricorda l’ambiente dei personal trainer nel mondo del fitness, creando un paradosso con l’immagine della ballerina; un’immagine che non ci si aspetterebbe mai di scorgere su un palco se paragonata alle leggere e leggiadre ballerine classiche che fluttuano sulle punte. Il ritmo dello spettacolo è dettato dagli esercizi che la ballerina propone ad un pubblico spaesato, che, guidato dall’empatia, non può far altro che dissociarsi dalla propria usuale passività e alzarsi in piedi e riprodurre le movenze caotiche di chi si trova sul palco. Brani di Britney Spears sono alternati a brani classici.
Due signori, credendo di assistere probabilmente ad un classico balletto, contrariati, rifiutano di alzarsi in piedi, negando la propria partecipazione ad un momento unico; Il resto della platea non rifiuta l’invito e aggrappandosi all’ estasi e alla comicità del momento vive in quel preciso istante, sentendosi invaso dal presente.
Perciò R. ha osato assieme al pubblico, demolendo ogni barriera e trasformando un corpo inusuale in un meraviglioso germoglio di leggerezza.
Beatrice Boaria