Ho avuto la piacevole occasione di poter partecipare alla rappresentazione teatrale della commedia intitolata “Sogno di una notte di mezza estate”, ispirata dall’omonima opera di William Shakespeare. Lo spettacolo ha avuto luogo nel Teatro Comunale di Vicenza la sera del 19 marzo 2019.
Inizialmente ero molto scettica all’idea di poter assistere ad una rappresentazione teatrale di questo genere perché, se da un lato mi sentivo incuriosita e attratta dalla storia, dall’altra non sapevo cosa aspettarmi. Per tale motivo non avevo un’idea precisa dell esito finale della serata e forse è stato meglio così: avrei avuto modo di godermi a pieno lo spettacolo, senza esprimere pregiudizi in merito.
La trama della storia, sebbene intricata, mi incuriosiva molto. Durante la scorsa estate ho avuto l’occasione di poter leggere la storia per intero e non nego che in alcuni punti la comprensione dei fatti sia stata difficile. L’unica aspettativa che avevo era quella di passare una serata diversa e piacevole, ma allo stesso tempo, di schiarirmi le idee su alcuni passaggi della vicenda.
Durante la performance ho apprezzato particolarmente le scenografie e i costumi che rappresentavano perfettamente la condizione e le caratteristiche principali di ogni classe di attori. Mi è piaciuto molto anche il fatto di inserire alcune scene in un contesto in parte moderno. Ad esempio la mela ed il carro illuminati, posizionati all’ interno del bosco, alludevano all’immagine di un circo e conferivano un’aria magica alla scena. Ho trovato che l’ uso dei diversi linguaggi in base alla classe di appartenenza (fate – artigiani – umani) fosse un ottimo modo per attirare l’ attenzione del pubblico e, di conseguenza, per stimolarne il riso, raggiungendo, quindi, l’obiettivo di ogni commedia.
Personalmente, vedere rappresentata dal vivo una storia che in precedenza avevo solo letto e non visualizzato “concretamente”, è stato utile per fissare meglio la trama e alcuni particolari. Trovo che la visione di uno spettacolo, o in generale di qualcosa di più concreto (es. film,) possa essere utile a noi studenti per trattare in maniera più piacevole argomenti complessi.
Aurora Meneghini