Innanzitutto mi sono accorta di quanto poco io sia abituata a vedere in contesti informali chi suole stare in cattedra. Infatti con gli adulti, a scuola, bisogna sempre essere estremamente formali, estremamente attenti a quello che si dice, per poi dire quello che si pensa attraverso milioni di giri di parole. Durante questi due incontri non è stato così. Infatti ho percepito che le persone si sentivano più libere di esprimersi senza alcuna pressione. Inoltre le attività da te proposte sono state per me molto diverse dalla solita lezione frontale. Proprio per questo motivo, ammeto di aver provato un lieve disagio nel partecipare ad alcune delle nuove attività: per esempio la volta in cui hai chiesto di fissare intensamente gli occhi della un compagno.
Per quanto riguarda la serata a teatro, questa mi ha ricordato i bei tempi delle medie (musicali) durante i quali ho avuto l’occasione di frequentare l’ambiente del Teatro Comunale. Ho sempre pensato che fosse bello andare di sera a teatro con la scuola, perché l’atmosfera che si crea è sempre effervescente. Purtroppo con le superiori le uscite a teatro, anzi le uscite in generale sono diminuite considerevolmente.
Inutile dire che la parte che ho gradito di più dello spettacolo è stata quella della scena comica finale. Infine con l’incontro successivo allo spettacolo, mi sono accorta di non aver fatto caso a tanti dettagli che invece i miei compagni di classe avevano colto. Ed è stato interessante ascoltare altre interpretazioni riguardo allo spettacolo che io non avevo proprio preso in considerazione.
Beatrice Galvanetto