Relazione attraverso il movimento

La parola chiave che accomuna, a mio avviso, le due performances di Chiara Frigo e Silvia Gribaudi è relazione attraverso il movimento.

In Himalaya_Drumming la relazione più forte è quella tra la danzatrice e il musicista, che si traduce in un flusso continuo che passa tra l’unisono e il dialogo. Una relazione ritmica che, dal punto di vista della danza, diventa uso del tempo e dello spazio.

In A Corpo Libero, invece la relazione è della danzatrice con il proprio sé e con il pubblico. Nel corso della performance, è evidente il senso di rimando tra la danzatrice e il pubblico, la sensazione che ci sia uno scambio reciproco in cui anche lo sguardo dello spettatore diviene attivamente partecipe di quanto accade in palcoscenico.

Anche in Il gioco delle 4 stagioni (tra mimo e musica) la relazione tra performer e pubblico è molto forte e concreta; come è caratteristico del teatro ragazzi infatti, ci sono molti momenti in cui il pubblico partecipa attivamente allo spettacolo, come nel coro di auguri che punteggia con regolarità la partitura e che appunto crea e rinsalda questa relazione.

La mia immagine simbolo per raccontare la performance come creazione e dialogo di sguardi tra artista e spettatore è questa: l’incontro di Marina Abramović con Ulay durante la performance “The Artist is Present”.

Chiara Trentin