Un Assolo che diviene gioco

Marco Baliani e Stefano Accorsi propongono “Giocando con Orlando”, un assolo che con lo scherzo e l’avventura si mostra al pubblico per quello che è: un gioco. Stefano Accorsi diventa un interprete, un cantastorie, un menestrello, un giullare. Ma è anche cavaliere, eremita, mago, donna in fuga, uomo furioso. Un momento cavalca un Ippogrifo, presente solo nell’immaginazione del pubblico, e il momento dopo impazzisce e sradica alberi invisibili. Accorsi si muove all’interno della scatola nera come se si trovasse in un altro mondo, una dimensione di altri tempi. Riesce, tuttavia, a non essere solo, ma a portare con sé tutto il pubblico, che pende dal suo racconto.
Lo spettacolo inizia con una lettura che, grazie alla voce e alle gesta di Accorsi, prende vita e ci troviamo sul campo di battaglia. L’attore cavalca il suo fedele destriero, e prende parte all’inseguimento di Angelica. Noi spettatori corriamo al suo fianco e un secondo dopo ci troviamo dinnanzi ad un castello. Ascoltiamo la storia di Ruggero, e poi quella di Bradamante, e poi ancora entra in scena il mago Atlante. L’esibizione prosegue, l’amore si intreccia alla fuga, che si collega alla guerra, che diventa salvezza… In tutto ciò Accorsi corre, salta, combatte, urla, impreca… Fino a giungere alla pazzia che investe Orlando, l’attore, il pubblico.
Accorsi è stato capace di riempire la sala di storia, e questa stessa capacità ha acceso l’immaginazione degli spettatori.
Chiara Costantini – Liceo Pigafetta, Vicenza