Questo titolo della celebre opera di Shakespeare mi fa pensare alla felicità, al divertimento delle serate passate con gli amici in spiaggia a condividere pensieri, a punti di vista che si uniscono tra una risata e l’altra, a progetti e sogni per il futuro che prendono forma attraverso il potere delle nostre parole.
Recarmi al Teatro Comunale di Vicenza con la mia classe il 19 Marzo 2019 a vedere messo in scena quanto studiato precedentemente in classe è stata un’esperienza, diversa dal comune, che mi ha fatto passare una piacevole e divertente serata in compagnia dei miei compagni, che, a causa degli impegni di ciascuno e dello studio, posso vedere quasi solamente all’interno delle mura scolastiche, molte volte presi dalla concentrazione e talvolta dall’ansia e quindi senza poterli conoscere pienamente per come sono e senza poter scoprire quanti pensieri e opinioni in realtà abbiamo in comune.
Oltre a ciò, ho potuto ampliare le mie conoscenze riguardanti il mondo del teatro, grazie anche agli incontri formativi in classe con l’attore Andrea Dellai. Con queste due lezioni, una precedente e l’altra successiva alla visione dello spettacolo: abbiamo potuto ragionare insieme sulle conoscenze già note e quelle invece da ampliare, abbiamo svolto alcune attività di coppia per capire quanto difficile possa essere conoscere ma soprattutto lasciarsi conoscere da qualcun altro, abbiamo commentato alcuni aspetti che non erano stati percepiti completamente a causa della particolare rappresentazione alla quale abbiamo assistito (come per esempio il tono quasi inquietante che era stato deciso di dare all’opera che si poteva vedere riflesso nella figura di una delle fate), abbiamo anche parlato della grande ironia presente e del linguaggio degli attori provenienti dal popolo, senza capire se fosse compiuto per imitare quello dei nobili o se fosse solo il frutto della loro ignoranza. Non abbiamo saputo dare una risposta definitiva perché il teatro non può essere visto e capito solo da una prospettiva: ognuno ne può ricavare la propria opinione e non vi sarà mai qualcosa di più errato o qualcosa di più corretto.
Trovo che questo percorso sia stata una novità, completamente positiva, che ha dato un impulso alla classe a cercare di ampliare il proprio legame in orario extrascolastico e quindi, rafforzando l’amicizia; inoltre è stato assai formativo poiché, non avendo spesso delle occasioni per recarmi a teatro, ho potuto scoprire un nuovo mondo, affascinante, e molto più ampio di ciò che potrebbe sembrare esteriormente.
Camilla Zordan